La pizza è la tipica pizza contemporanea che tanto ha fatto parlare di sé in questi ultimi anni. È quindi relativamente piccola e con un cornicione alto e spesso, dalla tipica forma a canotto. Come accade spesso in questi casi, è decisamente sproporzionato rispetto al resto, ma molto buono, anche grazie a una superficie granulosa e croccante che nasconde una grande morbidezza. Le foglie di basilico che emergono subito alla vista sembrano in verità essere quasi più decorative che commestibili, mentre la base rimane leggermente più spessa della classica pizza napoletana e proprio per questo è molto interessante. Il pomodoro è passata di pomodoro Fiammante, dal sapore corposo e avvolgente, mentre l’aglio è sminuzzato e disposto in modo non omogeneo sulla pizza, prevalentemente su alcuni angoli, il che fa sì che parti diverse della stessa pizza, anche in base alla disposizione dell’origano, abbiano sapori diversi, talvolta più forti. Eppure è forse proprio questo a rendere questa pizza speciale: se in alcuni, rarissimi momenti rimane anonima e si perde in bruciature Dantesche, molto più spesso il connubio tra i vari elementi è gustoso in maniera sorprendente e spiazzante: la pizza si scioglie in bocca come un fiume di lava invernale rinfrescato però dall’intermittente ruvidità fragile e croccante dell’impasto sottostante e del cornicione. Come se non bastasse, leggera e digeribile.

Il prezzo è di 6 euro, più 2 di coperto, buono per gli standard cittadini. Nonostante l’essere una pizza di una catena ne riduca sicuramente l’unicità, ne vale la pena.