Assaje

La pizza è tonda, dal cornicione alto e dal rosso del pomodoro intenso, quasi accecante nel suo avvicinarsi al magenta. Si tratta di pomodori italiani non specificati, dal sapore dolcissimo e freschissimo. Un gusto molto interessante, che non stanca mai e che allieta il palato in modo davvero originale, diverso dal solito gusto dei San Marzano. Freschissimo è anche il basilico: grandi foglie che affondano nel rosso magmatico del pomodoro, accompagnate da altre foglie che sembrano cadute per caso, attimi prima che la pizza fosse portata al tavolo. Poco appariscente l’origano, mentre l’aglio di Nubia rischia di coprire un po’ troppo tutto il resto con la sua piccantezza. Una quantità leggermente inferiore avrebbe giovato. Infine l’impasto: assolutamente eccezionale e squisitamente napoletano, così morbido da dover riavvolgere la linguetta della fetta – altrimenti cadente come un piacere innocente e puro. Il cornicione è altrettanto morbido, idratato e alveolato fino all’estasi, ma con alcune bruciature di troppo che, insieme all’aglio, rovinano in alcuni momenti un equilibrio altrimenti perfetto. Insomma, gli elementi che allontanano questa pizza dalla perfezione assoluta sono pochi. A questi, però, ne va aggiunto un altro: il prezzo. La qualità si paga, ma 8,50€ per una marinara, anche a Milano, anche nel gentrificato quartiere di Isola, sono decisamente troppi. Ancora di più se commisurati a un servizio non eccezionale. Qualche decimo di punto in meno, quindi, ma il sapore di questa pizza meravigliosa rimane nel cuore.