La pizza marinara, si potrebbe dire, si compone generalmente di due parti principali: il cornicione e quello che c’è in mezzo. Da Ciccio Pizza queste due parti raggiungono due livelli decisamente diversi, rendendo anche difficile valutare a fondo la pizza nella sua interezza. Di sicuro le dimensioni sono notevoli e soddisfacenti: alla vista questa pizza sformata, sfornata e adagiata in malo modo su un piatto troppo piccola per contenerla è sicuramente molto gustosa. E in effetti il cornicione è uno spettacolo di morbidezza e soprattutto di gusto grazie alla sua inaspettata sapidità, molto diverso da quei cornicioni sì morbidi ma totalmente insapori. Certo, rimane un piccolo piacere vizioso che come tutti i vizi ha delle conseguenze, in questo caso ore e ore di sete Sahariana. Se questo è l’unico piccolo difetto del clamoroso bordo, la parte interna purtroppo ne ha tanti. L’altezza è buona, sottile, ed anche il sugo rimane denso e saporito, ma nulla per cui strapparsi i capelli. L’origano è però presente in una quantità esagerata e mal disposta che va a rovinare sia la texture – che spesso diventa ruvida, sabbiosa, carnevalesca – sia il sapore, che spesso nasconde ambiguamente il pomodoro. Come se non bastasse, grandi foglie di basilico fresco stonano sia con la consistenza ma soprattutto con il gusto, donando una freschezza mediterranea esagerata, fuori luogo e non richiesta, mentre l’aglio completa l’opera presentandosi in un unico pezzo centrale che non aggiunge nulla e che rovina la pizza esteticamente.

La pizza è tutto sommato buona e digeribile – anche se forse troppo salata – e il prezzo è ottimo per la posizione e per il locale (5 euro). I problemi di superficie però le impediscono di raggiungere livelli davvero alti.