Disco Volante

La pizza marinara non è tonda ma sformata, con un cornicione alto e pallido, dalla ruvidezza inaspettata. Purtroppo, alcuni punti sono un po’ troppo bruciati, andando a rovinare parzialmente l’esperienza complessiva. Per fortuna, la parte centrale della pizza è un vero e proprio spettacolo: il pomodoro, in realtà, ha un gusto standard, ma si eleva grazie all’aglio, finissimo e dal gusto pungente, e soprattutto all’origano, che unendosi all’avvolgente sostanza rossa ci ricorda qual è l’essenza della marinara e perché la ordiniamo ogni singola volta. Ma qui si va oltre, e a tratti questa pizza riporta alla mente anche pizze del nostro passato recente o remoto, icone da venerare per la loro perfezione. Insomma, non si inventa niente di nuovo, ma forse è meglio così. La consistenza è estremamente piacevole, e la pizza finisce anche troppo velocemente. C’è qualche foglia di basilico, ma non serve, non aggiunge niente. L’olio, invece, rende tutto ancora più gustoso, e riesce a unire pomodoro e cornicione in un disperato tentativo di salvare quest’ultimo. Non basta, forse, ma quella di Disco Volante rimane una pizza marinara dal gusto incredibile che ci fa dimenticare di essere a Vienna, capitale di un’Austria senza mare. All’uscita, per un attimo, le auto che rallentano davanti alle striscie pedonali di Gumpendorfer Strasse sono onde che accarezzano la banchina, e il mondo è un posto più bello. Il prezzo è 8€: tanto, forse, ma almeno qui ne vale la pena.