Don Peppe

Venezia

Don Peppe è una catena di pizzerie riconosciuta come una tra le migliori a livello internazionale. L’abbiamo provata a Venezia, o meglio a Marghera, in una location abbastanza inusuale per le pizzerie di alta qualità: un centro commerciale chiamato Nave de Vero. E così, tra i negozi di vestiti, in mezzo a quei non-luoghi che sono le piazze di questa grande nave di vetro, non distante dalle file per usare i bagni pubblici, troviamo questa pizzeria con i suoi tavoli e le sue sedie, con le sue tovagliette che celebrano il terzo scudetto del Napoli, con i suoi pizzaioli accaldati. Inaspettato, sicuramente, e anche un po’ distopico. I camerieri però sono gentili, e le pizze arrivano in fretta.

pizza marinara don peppe venezia

La pizza marinara di Don Peppe è portentosa, grossa piĂą che grande, dal cornicione gonfio e altissimo. Insomma, è un esempio perfetto della tipica pizza contemporanea che tanto successo ha avuto in questi anni. Il cornicione non è solo maestoso, è anche buonissimo: unto, saporitissimo, salato e dolce allo stesso tempo, morbido da sciogliersi in bocca. Insomma, è un’esplosione di gloria e soddisfazione. Scintilla come un grattacielo d’estate grazie al tanto olio dal quale è ricoperto, ma non è il solo a farlo: anche il pomodoro emette riflessi quasi divini, e dona alla pizza un sapore estatico. In realtĂ  è difficile dire dove finisca il pomodoro e dove inizi l’unione tra esso e gli altri ingredienti. Come nelle migliori pizze marinare, pomodoro, aglio, origano e basilico (quest’ultimo un po’ piĂą in ombra a livello di gusto) si uniscono alla perfezione, poggiate in modo quasi miracoloso su una base non così sottile ma morbidissima e flessibile, tipicamente napoletana, eliminando barriere e confini e creando quella che è una vera e propria opera d’arte. Mangiare questa pizza è come camminare in una Venezia senza turisti, illuminata dal pallido sole dell’alba. Un’esperienza artistica che raggiunge il sublime e riempie l’anima come lo stomaco – non è affatto leggera, ma è molto digeribile. L’unico difetto, se proprio vogliamo trovarne uno, è strutturale, ed è da rintracciare nella sua contemporaneitĂ . Il cornicione è buonissimo, come detto, ma forse alla fine è troppo e le proporzioni tra esso e il centro della pizza sarebbero potute essere piĂą equilibrate. Solo questo, e forse la location un po’ strana, non le permettono di raggiungere la perfezione pura. Va detto anche però che proprio la location permette alla pizza di avere un prezzo assolutamente accessibile: 7€. Sull’isola di Venezia sarebbe stato molto di piĂą. E in fondo, come dimostra la pizza, la vera arte si può trovare anche a Marghera.