La pizzeria Madera 2.0 è la seconda apertura di una pizzeria storica di Sacile, al confine tra Veneto e Friuli, questa volta in centro città. Ha un’ambiente abbastanza spartano e popolare, con una grande TV sintonizzata sulla Serie A e un design quasi marittimo che non eccelle ma che comunque dà una sua identità al locale. Molto gentili e cordiali i camerieri, in un posto che sembra adatto a tutti e soprattutto a famiglie numerose. Velocissima la consegna della pizza, anche se poco apprezzabile la diacronia tra la consegna di due pizze diverse allo stesso tavolo, con due minuti in più di attesa per la marinara – per qualche motivo sempre quella che viene consegnata per ultima in queste circostanze.
In principio, se una pizza pone chi la mangia davanti a delle scelte cruciali, se chiede loro di compiere un sacrificio, probabilmente non è la pizza perfetta. È questo il caso di questa pizza marinara. La pizza è grande e ha un cornicione tutto sommato gustoso: nonostante spesso si perda in bruciature troppo croccanti, quasi volgari, esse vengono compensate da una sapidità che le rende più che accettabili. Il pomodoro, quasi dolciastro, ha un gusto davvero fresco e gradevole che incontrando il salato della base e del cornicione fa scoccare quella scintilla magica che si chiede a una marinara – anche se purtroppo basilico, origano e aglio non partecipano a questo rito aggraziato e malizioso rimanendo piuttosto timidi. Il problema vero però è un altro: la quantità industriale di olio sul pomodoro lo rende una massa calda e scivolosa, quasi magmatica, come lava incandescente che spaventa gli abitanti pietrificati di Pompei – le nostre dita in questo caso. Il pomodoro inevitabilmente cade, la base non ha la compattezza o lo spessore necessario per contenerlo, e forse non ce l’avrebbe fatta comunque. Ecco allora che si pone il dilemma: fare la scarpetta con il cornicione sì o no? Una scelta che nessuno dovrebbe compiere, perché significa o non potersi gustare appieno il cornicione stesso o lasciare sul piatto quantità ingenti di pomodoro. Entrambi peccati mortali.
Insomma, c’eravamo quasi, ma purtroppo i dettagli contano, tanto più in una pizza marinara. Un peccato, perché il gusto non era affatto male, e così anche la consistenza. Il prezzo, però, è ottimo: 5 euro.