Mediterraneo

Pordenone

Torniamo a Pordenone, questa volta da Mediterraneo, che si trova in una posizione abbastanza centrale, vicina al carcere, al tribunale di unabomberiana memoria, e alla concorrenza. Il locale, con le sue piante, luci soffuse ed elegante bancone del bar, appare come abbastanza trendy, e in questo quasi si allontana dalla spontaneità della pizza tradizionale napoletana. Questa, peraltro, è solo una delle tipologie offerte, insieme alla pizza spianata e alla pizza nuvola, adatte per altri tipi di pubblici. Ottimo il servizio, con personale di sala molto simpatico. 

marinara mediterraneo pordenone

La pizza ha una forma stravagante, leggermente allungata e con strani spuntoni neri e bruciati, quasi punk, a ricordarci dei tempi gloriosi di quel Great Complotto che mise Pordenone (anche “grazie” alla vicina base NATO) sulla mappa del punk italiano molto prima di città ben più illustri. Un’altra cosa si nota subito: la pizza non è cotta con un forno a legna, e sotto la base (non quella della NATO) troviamo una sorta di texture a rombi che la allontana da un’estetica artigianale. Proprio la base è una delle caratteristiche più riconoscibili di questa pizza. Siamo costretti allora a parafrasare il rapper Paul Yeboah, in arte Bello Figo, che di fronte alla marinara di Mediterraneo direbbe solo una cosa: “E la base è così spessa…”. Molto, troppo spessa, e proprio per questo pesante e poco cotta. Il cornicione ha gli stessi problemi: non è troppo bruciato, non è affatto gommoso, ma finisce per essere troppo denso e quindi pesante, rendendo la masticazione estenuante. Il tanto olio messo a crudo, poi, cerca di salvarlo ma finisce per appesantirlo ancora di più. Per fortuna, gli ingredienti che il cornicione incornicia sono tutti di ottima qualità, soprattutto la salsa di pomodoro del Gargano BIO, veramente eccellente, e che differenzia questa pizza dal marasma di pizze con pelati San Marzano. L’aglio, che conserva l’anima, ha un sapore forte ma ottimo e che non va a coprire il resto, mentre l’origano è poco appariscente. Infine, le tre foglie di basilico fresco sono gradevoli, ma sono troppo poche e troppo piccole per poter davvero unirsi alla creazione condivisa dell’identità di questa pizza, che si poggia positivamente sul pomodoro e negativamente su base e cornicione. Insomma una pizza dagli animi contrastanti, ma comunque piuttosto buona, tra le migliori in zona.