La pizza non è molto grande e ha un cornicione alto e soffice, dall’ottimo gusto. Interessante il fatto che quest’ultimo, piuttosto che mostrarsi golosamente dorato, offre un pallore ammaliante, che solo raramente viene inghiottito da improvvisi buchi neri – peraltro peccaminosamente piacevoli. Se a prima vista dà l’idea di una minore qualità nella cottura, in realtà la pizza rimane molto buona, oltre che cromaticamente Italiana. Rimane in ogni caso un impasto abbastanza classico che non fa urlare al miracolo. La base è abbastanza spessa, il che rende la pizza molto piacevole in bocca. La salsa di pomodoro, però, è decisamente troppa: da una parte, questo rende più difficile godersi cornicione e impasto; dall’altra, il gusto tutto sommato standard, per quanto buono, della salsa emerge fin troppo. Un peccato, perché il connubio tra pomodoro e origano è davvero notevole in questo caso. Poco da dire sull’aglio, tagliato in spicchi abbastanza grandi, e sul basilico, mentre è pessima la digeribilità: la pizza rimane pesante anche diverse ore dopo.

Il prezzo è di 6,5 euro, nella media. Buona pizza insomma, ma che forse osa dove non dovrebbe – ovvero nell’abbondanza della salsa – e non dove dovrebbe – nella grandezza, nelle materie prime e nella leggerezza.