La marinara in questione ha un problema abbastanza grosso. Nonostante sul menù l’accento sia posto proprio sulla tradizionalità della pizza napoletana, questa pizza di napoletano non ha nulla. Forse l’aspetto, in parte e per un occhio miope, con quel cornicione leggermente alto e il rosso focoso del pomodoro. Ma a volte, si sa, la prima impressione non è quella giusta. E allora ecco un impasto sottile e croccante di quelli assaggiati spesso dai kebabbari in Italia, con un cornicione pesante e gommoso di difficile masticazione e digestione. Il pomodoro è buono, anche grazie all’aggiunta di molto olio. Solo in parte questo riesce a nascondere i tantissimi difetti di questa pizza. In primis i capperi aggiunti nonostante non fossero nel menù e i pezzi d’aglio che non riescono ad amalgamarsi con il resto e ad insaporire la pizza. Buono il basilico in combinazione col pomodoro, per una pizza di cui ci si potrebbe accontentare se non ci fosse scritto “pizza tradizionale Napoletana” ovunque sul menù. Il prezzo, poi, è abbastanza alto sia per la città che per la qualità del pasto. Una nota di colore per chiudere: su Google, ad ogni recensione negativa i proprietari rispondono: “Non fidatevi, è una recensione di Karlo Pavlinić, il nostro ex pizzaiolo che ci vuole rovinare”. Ebbene, io non sono Karlo Pavlinić, ma mi viene il dubbio che fosse meglio lui.