Starita

La pizza marinara è tonda e non particolarmente grande – ci sta più o meno tutta nel piatto. Il cornicione è pronunciato in  puro stile napoletano, e spicca il rosso intensissimo del pomodoro. Proprio il cornicione e più in generale l’impasto è il punto forte di questa pizza: eccezionale la sua morbidezza – per niente gommosa – che si esalta sia sulla base piuttosto spessa sia nel cornicione, che pur non essendo salato ha un gusto incredibile, di quelli che ti fanno chiedere quale sia il segreto degli impasti napoletani, ed è accompagnato da una leggera fragranza granulosa in superficie che lo rende ancora più interessante. Il pomodoro però non è all’altezza di una tale delizia: poco uniforme, dalla consistenza fastidiosa a causa di vari pezzi di pelati non trattati a dovere che scivolano lungo il sentiero dorato dell’olio, e dal sapore troppo provocatorio, tendente a un acido che stanca presto. Allo stesso modo, il basilico dona una nota di freschezza che però va a stonare con il resto della pizza per la sua arroganza tropicale, andando a nascondere, nei rari momenti in cui si mette in gioco, il già non perfetto connubio tra pomodoro, origano e impasto. Insomma, una pizza che si può trovare anche altrove in Italia ma che viene salvata da un impasto stellare. Non è abbastanza però per essere all’altezza del nome e della storia della pizzeria.