Vincenzo Capuano è ormai un’icona della pizza contemporanea in Italia e nel mondo. Il suo cornicione esagerato, la sua esuberanza Instagrammabile, le forbici d’oro date ai commensali per tagliare la pizza, i personaggi che lo circondano – in primis il nonno Enzo, che si occupa delle pizze tradizionali come appunto la marinara – l’hanno reso una delle figure piĂą conosciute nel panorama italiano. Tra le molte nuove aperture, abbiamo visitato quella di Milano. La pizzeria si trova in zona Porta Romana ed è un grande locale nel quale campeggia la scritta al neon “Vivere di pizza è meraviglioso”, lo slogan del pizzaiolo. Sul personale, va detto, si può lavorare. Una cameriera, pur in modo simpatico, ci ha quasi scherniti per aver scelto una pizza marinara nonostante la grande quantitĂ di pizze gourmet, stravaganti e poco tradizionali che avremmo potuto ordinare. Che direbbe nonno Enzo? In ogni caso, pizze arrivate molto velocemente e con le immancabili forbici (anche se solo un paio per tavolo).
La pizza è proprio come appare online. Piccola, ma con un cornicione altissimo, gonfio fin quasi ad esplodere e morbido come delle sabbie mobili. La tipica forma “a canotto” della pizza contemporanea qui è portata all’estremo. Eppure, non è solo apparenza. C’è tanta, tanta sostanza, e quella di Vincenzo Capuano finisce per essere una delle marinare piĂą buone in Italia. Se a volte il difetto delle pizze contemporanee è proprio lo sguaiato esagerare del cornicione, che spesso è troppo e finisce per rendere la pizza noiosa da mangiare, qui questo è il suo pregio. Il pomodoro è favoloso e crea un grandissimo connubio con origano e aglio – mentre il basilico rimane in disparte. Ma è un connubio al quale partecipa, in modo sia miracoloso che orgiastico, anche il cornicione stesso. Uniti alla perfezione dal tanto olio e dalla sua golositĂ , il centro della pizza e il suo bordo si liberano da queste etichette tradizionali e interagiscono senza fine. L’impasto e il cornicione, cotti alla perfezione e dal sapore buono e familiare anche lĂ dove sono leggermente bruciati, sono ovunque: si uniscono al fluire del sugo che come un’onda li travolge per essere poi travolta e sepolta allo stesso tempo da una morbidezza che si ripresenta e si scioglie a ogni morso. Fino a quando la pizza finisce, forse troppo presto e in modo quasi inaspettato. Una pizza estrema ed emozionante, ma anche leggera e dal sapore fenomenale. Il prezzo è di 8€, abbastanza alto ma ce lo si aspetta da una pizzeria di questo tipo.