NIETTA

La marinara è tonda e di dimensioni normali, e colpiscono subito l’occhio il cornicione livido e bruciato e i grandi pezzi d’aglio. Insomma, le premesse non sono delle migliori, ma questo è niente rispetto a quello che sta per arrivare. La base è quasi completamente bruciata, e nei pochi punti che si salvano sa di pane normalissimo e non aggiunge nulla. Per il resto, dona alla pizza una sgradevole e costante nota di amarezza che si scontra con la sapidità hardcore del pomodoro, praticamente immangiabile per quanto è salato. Gli altri ingredienti non aiutano di certo ad affievolire queste prepotenze gustative: l’origano non è pervenuto, mentre il basilico ha un sapore forte che poco c’entra col resto – sembra di stare improvvisamente mangiando un piatto d’insalata. E poi c’è l’aglio: tre grandi pezzi dal sapore così forte da diventare disgustoso, anche questi assolutamente immangiabili (la domanda sorge spontanea: davvero bisogna mangiarli? o servono solo a dare un po’ di sapore alla pizza?). A tratti, il cornicione riesce a presentare una buona morbidezza, che però presto si trasforma in una gommosità sepolta sotto il tetro amaro che la copre senza ritegno, e dal quale è difficile scappare. Una pizza che, ancora più di altre volte, non vedevamo l’ora di finire per fuggire da questo incubo, senza sapere (o meglio, sapendolo, perché avevamo già letto il menù) che non c’è limite al peggio: il prezzo, infatti, è di ben 8,50 €. Passi che Monza è una città tradizionalmente ricca e snob, passi che siamo in centro, ma il prezzo giusto sarebbe dovuto essere  – 10 €; in altre parole, avremmo voluto essere pagati almeno 10 € per mangiare questa pizza. Malissimo!